Oggi è il 12 aprile.
Cinquant’anni fa, per la prima volta, un uomo superava la forza di gravità terrestre e faceva il primo volo orbitale della storia; Yuri Gagarin.
Cosmodromo di Baikonur, allora uno dei luoghi più segreti dell’Unione Sovietica.
Ore 9.07, in un rumore assordante, tra lampi e fiammate, i motori del Vostok 1 si accendono e il razzo a tre stadi si solleva dal terreno.
In cima ad esso si trova una piccola capsula sferica di 2,43 metri di diametro, al suo interno Yuri Gagarin.
Russo, figlio di contadini russi, incarnava perfettamente lo stereotipo comunista di “uomo del popolo”.
Tutto andò come previsto ed in pochi minuti il potente vettore portò in orbita Gagarin, orbita compresa tra 169 e 315 km dalla terra.
L’uomo aveva finalmente raggiunto lo spazio!
La missione durò solo un’ora e cinquanta minuti, il tempo di un’orbita. Alle 10.57 tutto era finito; Yuri si era catapultato fuori dalla capsula e grazie ad un paracadute era dolcemente atterrato in un campo di patate vicino alla città di Engels.
Partito nell’anonimato più assoluto era tornato come eroe nazionale, un trofeo da mostrare per evidenziare la grandezza dell’Unione Sovietica.
Erano gli anni della guerra fredda, l’inizio della corsa allo spazio; anni in cui il vantaggio dei sovietici, nei contronti degli americani, sembrava incolmabile. Prima lo Sputink, ora Gagarin, e poi chissà che altro….
Questa missione portò Kennedy a pronunciare il famoso discorso in cui dichiarava di raggiungere la Luna prima della fine del decennio.
Questo fu l’inizio di una grande avventura …
Frammenti di momenti 